Lufs di Spotify: Come faccio a far suonare loud il mio master?

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Circa una settimana fa su direct mi è stata posta questa domanda ” in fase di mastering,siccome le piattaforme come Spotify,iTunes…richiedono di stare nei -14 lufs,come faccio a raggiungere il “volume”più alto possibile pur mantenendo i valori imposti dalle piattaforme?e quali vst è meglio usare ?”

Cercherò di dare una risposta il più esaustiva e precisa possibile nonostante l’argomento sia immenso.

Il segreto sta nel mix, per riuscire ad avere un master loud bisogna riuscire a fare un mix loud, ma a questo punto la domanda che si pone è “Come faccio a fare un mix loud pur mantenendo la dinamica e la prospettiva sonora?” Ci sono 3 cose che devi tenere in considerazione:

  1. Controllo delle Basse
  2. Saturazione
  3. Transienti

Partiamo dalla prima.

Controllo delle basse:

Nel genere Trap/Rap/RnB si tende ad essere molto generosi con il low end (Kick e Bass/808) e vige l’adagio “Minchia il Low end deve spaccare le casse!” il che è vero ma se si fa in un certo modo, l’errore più grande che si commette almeno all’inizio è quello di cedere troppa dinamica al low end, in particolare al’808, dinamica che ai fini pratici non è poi così tanto necessaria, questa scelta errata comporta una riduzione notevole di headroom da poter utilizzare in fase di mastering, immagina che quando si va a tirar su i livelli e si schiaccia il tutto sulla soglia del limiter il low end incontrollato dilaga come un fiume in piena i tutto lo spettro sonoro, per cui ti ritrovi ad aver gia raggiunto la soglia dei -12 Lufs ed hai un low end dirompete ma voce e synth non pervenuti. Come si fa a fare un Low end potente ma controllato? ecco che ci spostiamo al punto due.

Saturazione:

Per riuscire ad avere un low end potente ma controllato se interveniamo troppo di compressione potremmo perdere la naturalezza del suono, incorrendo nel classico basso “trattenuto” che non esce dalle casse, quindi dovremmo percorrere un’altra strada. la strada della saturazione, la peculiarità della saturazione è che riesce ad introdurre delle armoniche che pur mantenendo lo stesso valore di picco e quindi la stessa dinamica, aggiungono energia al suono! Ci sono svariati plug in di saturazione il mio preferito è quello di Ozone 5 Clicca Qui. Ma la saturazione se fatta male potrebbe far scaturire un problema, quello dei transienti.

Transienti:

I transienti sono quell’elemento del mix che mi permette di percepire la dinamicità! Perdere i transienti del drum kit in particolare vuol dire percepire il mix piatto! Quindi stai molto attento a questo elemento del mix trap molto sottovalutato! Come faccio a non perdere i transienti? Bhe questo è una delle lezioni cardini del mio percorso privato se sei interessato Clicca Ora sul pulsante che trovi qui in basso.

Lufs su Spotify

3 commenti su “Lufs di Spotify: Come faccio a far suonare loud il mio master?

      1. Ciao Daniele, il discorso è decisamente complesso, io sono il tipo che non crede nei numeri magici del tipo taglia 3 dB di qua 3 dB oppure taglia a questa o quella frequenza.

        Se sei nel campo del mixing ti sarai reso conto che ogni brano è una storia a se, e va analizzato di volta in volta.

        Quello che posso consigliarti ed indicarti sono delle linee guida che ti saranno utili per prendere le giuste decisioni sul Low End:

        1) Tipo di pezzo e soprattutto principale destinazione d’utilizzo:

        Esempio ti arriva in studio un pezzo RnB con un mood decisamente da ascolto ed un Banger da Club, i 30 hz che in genere dicono non servire sono realmente inutili?
        Per chi sono inutili e per chi sono utili? Se li lasci sul brano RnB potresti perdere headroom preziosa, ma se li togli dal pezzo club quando viene passato nei super impianti i 30 hz potrebbero fare la differenza.

        2) Valuta la mono compatibilità del low end:

        A volte basta semplicemente mettere in mono il low end e tutto va al suo posto, interessante tool è l’Imager di Ozone di solito sotto i 200Hz io metto tutto in mono

        3) Valuta se conviene tagliare o semplicemente comprimere:

        Tra equalizzare e comprimere c’è una grande differenza, con l’equalizzatore puoi semplicemente attenuare o amplificare una porzione di spettro, con il compressore multibanda puoi, attenuare o amplificare una porzione di spettro, gestire la dinamica di quella porzione, agire sull’inviluppo di quella porzione.

        A volte basta solo ridurre, a volte basta gestire solo la dinamica e mantenere la consistenza dell’elemento, pertanto capisci bene come funzionano questi due tools che abbiamo a disposizione.

        Per chiudere in generale la cosa più importante è che tu ti ponga tutte queste ed altre domande e che sviluppi un approccio critico al mix o al master, così da districarti in qualsiasi situazione.

        Se sei interessato ad approfondire il discorso e vuoi essere seguito personalmente clicca al link qui in basso.

        https://www.minervastudio888.it/lead-page-apollo-mix/

        A presto, Orlando Minerva Studio

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